domenica 21 luglio 2013

LE COLLE (prima parte)




Le colle sono quei prodotti, solitamente liquidi, che applicati sulle superfici di due corpi, ne consentono un collegamento stabile. Le forze che entrano in gioco in queste operazioni sono quelle di adesione, che determinano l’attrazione tra il collante e la superficie su cui viene applicato e quelle di coesione, che determinano l’attrazione vicendevole tra le molecole della colla stessa.
Una volta le colle che si usavano erano di origine animale o vegetale; quelle animali venivano ottenute dalla lavorazione di ossa, pelle, nervi e cartilagini di vari animali, oppure venivano utilizzate l’albumina o la caseina del latte; un’altra colla animale è la colla di pesce, che viene ricavata dalla vescica natatoria di alcuni pesci, soprattutto storioni.
Quelle vegetali venivano estratte dalla cellulosa, dall’amido della farina o dalla resina di alcuni alberi. Naturalmente, col passare dei secoli, le colle hanno cambiato aspetto e sostanze di derivazione, per cui quelle che ho nominato prima sono cadute in disuso quasi tutte ed oggi disponiamo di prodotti molto più facili da usare, da conservare, sempre pronte e con caratteristiche decisamente più performanti.
Attualmente restano praticamente in uso la colla di pelle di coniglio, nota dalle nostre parti come colla garavella, che è stata adoperata come prodotto standard per le falegnamerie fino al periodo post-bellico, la colla alla caseina e la colla di pesce.
 Entrando in una falegnameria 50 / 60 anni fa, che fosse inverno oppure estate con 40°C, c’era sempre la stufa accesa e su questa un pentolino a bagnomaria che conteneva la colla garavella, con il suo tipico odore sgradevole, ma che doveva essere tenuta sempre calda (ma non troppo) per poter essere utilizzata.
Poi, con gli anni, sono arrivate sul mercato nuove colle sintetiche, che hanno rivoluzionato il mondo dell’incollaggio; oggi il panorama dei collanti è immenso e ne esistono per incollare quasi tutti i materiali e sono classificate secondo la norma DIN EN – 204, che le valuta in funzione della loro resistenza al contatto con l’acqua.

CLASSE
CARATTERISTICHE
USI  ED  APPLICAZIONI
D 1
Incollaggio stabile in ambienti a bassa umidità, senza significative variazioni climatiche di umidità e temperatura.
Mobili per arredamento o manufatti destinati all’interno.
D 2
Incollaggio stabile in ambienti interni con umidità elevata, con azione dell’acqua variabile e saltuaria.
Mobili per arredamento di cucine, bagni ed altri ambienti molto umidi.
D 3
Incollaggio stabile di oggetti influenzati da condizioni climatiche variabili (acqua ed umidità).
Manufatti in legno per esterni (porte e finestre) o interni con elevata influenza di umidità ed acqua per tempi brevi.
D 4
Incollaggio stabile di oggetti influenzati in modo elevato da condizioni climatiche variabili (acqua ed umidità).
Manufatti in legno per esterni (porte, finestre, settore nautico) o interni in condizioni climatiche critiche (piscine, cabine doccia, saune).

Oggi sul mercato le colle D 1 non si trovano praticamente più, visto che la diffusione delle D 2 è stata immediata e favorita anche dall’analogo costo di produzione delle D 1, che hanno caratteristiche più scadenti.
Resta praticamente solo la colla di pesce che ha diversi usi: da quello alimentare (per i budini gelatinosi) a quello farmaceutico (per le capsule destinate a certi medicinali) a quello per la doratura in foglia (per la preparazione del bolo, su cui vengono applicati i sottilissimi foglietti d’oro o di altri metalli).

Una delle colle più usate in falegnameria è la colla vinilica che è costituita da una dispersione acquosa dell’acetato di vinile; queste colle si presentano come soluzioni lattiginose più o meno dense, in funzione della diluizione prevista dal produttore.


Questi collanti funzionano benissimo, a patto che una delle due parti destinate all’incollaggio sia disponibile ad assorbire l’acqua contenuta nella colla. Questo significa che possiamo incollare un foglio di laminato (che ha la faccia destinata all’incollaggio irruvidita, ma non disponibile ad assorbire l’acqua) su un pannello di truciolare, o di MDF, o di compensato o una tavola di legno massello, perché questi sono tutti materiali che assorbono acqua.
E’ chiaro che se dobbiamo incollare due pannelli tra loro o due righetti di legno, siamo avvantaggiati perché l’assorbimento dell’acqua, che si trascina dietro la resina termoplastica, avviene su entrambi i lati da incollare, e la penetrazione della colla nelle fibre porose del legno crea un legame fortissimo.
Se infatti, ad essicazione avvenuta, proviamo a separare i due pezzi di legno incollati con la colla vinilica, infilandovi in mezzo uno scalpello e cercando di farlo penetrare, non riusciremo mai a dividere le due parti lungo la linea collante, ma otterremo soltanto di separarli fendendo il legno.
Questa colla, nella versione D2, può rammollirsi per effetto di una forte presenza di acqua come, per esempio, nel caso di un allagamento in un’abitazione. La permanenza in acqua delle parti incollate con la D2 provoca un allentamento dei legami interni della colla, che finisce per permettere il distacco delle parti precedentemente incollate.

Una caratteristica di tutte le colle è il tempo aperto che è il tempo massimo che può trascorrere tra la spalmatura del collante e l’accoppiamento dei pezzi da unire; se si supera questo tempo il collante comincia a filmare superficialmente e l’eventuale incollaggio risulta difettoso, per effetto del decadimento del potere collante.
La colla infatti, per poter avere un buon risultato, deve bagnare la superficie da incollare.
Il tempo aperto viene influenzato da diversi fattori: innanzi tutto dalla diluizione della colla, poi dalla quantità di colla spalmata, dal tipo di legno, che assorbe più o meno velocemente l’acqua e dalla temperatura dell’ambiente in cui si lavora (in estate l’acqua evapora più velocemente che d’inverno)
E’ importante ricordare che tutti i collanti in dispersione acquosa temono il gelo e vanno quindi immagazzinati in locali in cui la temperatura non scende mai sotto i 5°C. (fine prima parte)