Un altro gruppo di
colle usato in falegnameria, ed anche in altri settori, è quello delle colle a
contatto, chiamate anche mastici e sono a base di policloroprene (o Neoprene,
come fu battezzato dalla DuPont nel 1930, quando lo brevettò).
Sono collanti in
solvente organico, quindi molto più volatile dell’acqua, che è il solvente
delle colle precedenti. A differenza delle altre, questo prodotto va spalmato
su entrambe le facce che devono essere unite, usando una spatola a dentatura
fine, per riuscire a distribuirlo uniformemente; bisogna poi aspettare che il
solvente evapori quasi completamente (le superfici spalmate devono risultare
ancora appiccicose al tatto), e questo comporta un’attesa di 10 / 20 minuti.
Il tempo di attesa
dipende prevalentemente da due fattori: la viscosità, in pratica la quantità di
solvente, e la temperatura dell’ambiente in cui si lavora (d’estate il solvente
evapora più rapidamente che in inverno).
Quando le superfici
sono pronte, devono essere accostate e premute possibilmente con una pressa, se
stiamo incollando dei pannelli piani, con una pressione variabile tra 1 e 2
bar. Nel caso che le superfici siano curve, per esempio se stiamo incollando un
laminato plastico su una superficie cilindrica di legno, ovviamente non
possiamo utilizzare una pressa che ha i piani pari, ma dovremo comunque cercare
di fare aderire il laminato al cilindro nel miglior modo possibile. Il sistema
più usato in falegnameria prevede l’uso di un martello, con cui si percuote il
laminato in modo uniforme, avendo l’accortezza di frapporre un pezzo di legno
fra il martello e il laminato, per evitare di fare dei danni superficiali e per
distribuire meglio la pressione generata dalle martellate.
Questo tipo di
collante ha una presa immediata e non ci possiamo permettere il lusso di
accostare la due parti da incollare sistemandole con calma, come succede con le
colle viniliche; bisogna invece ricordarsi che, nel momento in cui le superfici
spalmate con il mastice vengono a contatto, non c’è più modo di farle scivolare
l’una sull’altra.
Questa caratteristica
comporta una maggiore precisione nel posizionamento delle parti da incollare
ma, in compenso, permette di maneggiare subito i pezzi incollati, anche se la
massima tenuta del film collante si ottiene dopo 24 ore, con miglioramenti nei
giorni successivi, quando avviene la cristallizzazione completa del
policloroprene.
In genere questo
mastice resiste bene alla temperatura finchè si mantiene al di sotto degli 80 /
90°C.
Oltre al mastice da
spalmare con la spatola dentata, ne esistono altri da applicare in modo
diverso; per esempio c’è quello da distribuire con il pennello che è ovviamente
meno viscoso di quello precedente ed è un prodotto che viene spesso usato anche
dai tappezzieri.
Un altro tipo è quello
che si può spruzzare con un aerografo (come quello usato per le vernici,
comunemente noto come pistola a spruzzo) che è molto comodo quando si devono
incollare elementi con una notevole superficie.
Esiste poi anche il
mastice in bomboletta spray che è molto comodo perché si spruzza sulle due
parti da incollare, ma senza dover utilizzare impianti voluminosi come quello
per l’aerografo e senza sporcarsi le mani.