Queste sono colle che
si trovano diluite in acqua o in solvente, esistono sia monocomponenti che
bicomponenti; le prime si usano in tutte le occasioni in cui si potrebbe usare
anche una vinilica D 4, visto che la colla poliuretanica (indicata molto spesso
con l’acronimo PUR) è resistente al contatto con l’acqua, anzi più l’ambiente è
umido e più la colla indurisce.
Il settore della
falegnameria dove è più usata è quello della serramentistica, in quanto le
finestre o i portoncini esterni, soggetti alla pioggia battente, non soffrono
minimamente nei punti di giunzione e mantengono ottimamente la tenuta
dell’incollaggio.
L’unico difetto che ha
questa colla quando è in dispersione (acquosa o in solvente) è che, a contatto
con l’umidità, sviluppa anidride carbonica, producendo un po’ di schiuma e
tende a gonfiarsi; bisogna quindi assicurarsi che i pezzi da incollare siano
ben stretti, altrimenti la colla tende a distanziarli.
Esistono anche dei
collanti poliuretanici confezionati nella classica cartuccia che si usa
abitualmente per i siliconi; questo tipo è pastoso e si può tranquillamente
applicare anche su pareti verticali.
Se, dopo averlo
distribuito con la classica pistola per cartucce di quel tipo, volete
distribuirlo meglio spalmandolo, si può utilizzare una spatola dentata come
quella usata per le colle a contatto.
Con le colle
poliuretaniche non si incollano solo parti di legno fra loro, ma anche delle
lamiere fra loro o su legno, oppure materiali diversi anche su pareti in
muratura o calcestruzzo.
Quando invece serve un
collante poliuretanico che permetta una manipolazione dei pezzi in tempi più
brevi si può usare il tipo monocomponente rapido, ad alta resistenza.
Anche se non sono
delle colle vere e proprie, in falegnameria si usano anche le schiume
poliuretaniche, che sono nate per sigillare e riempire delle cavità con una
destinazione prevalentemente indirizzata all’edilizia, ma che sono da tempo
usate per fissare i cassonetti delle porte alla cassematte, o direttamente alla
muratura o al cartongesso.
In questo modo si
possono evitare le viti di fissaggio, decisamente antiestetiche, anche quando
vengono incassate e coperte da un tappino in plastica del colore adeguato.
Oltre alla schiuma
monocomponente classica, esiste un tipo bicomponente che permette di ottenere
incollaggi più rapidi; viene usata anche per il fissaggio degli scalini sulla
relativa struttura.
Poiché queste schiume
tendono a gonfiarsi dopo l’applicazione, durante il montaggio dei cassonetti
delle porte è meglio usare dei puntelli, per evitare che i montanti vengano
spinti verso l’interno, portandoli quindi ad avvicinarsi, cosa che impedirebbe
l’inserimento della porta a montaggio ultimato.