sabato 21 settembre 2013

GLI STUCCHI (seconda parte)



Un altro prodotto che viene saltuariamente utilizzato in falegnameria è lo stucco metallico al poliestere, che è quello utilizzato normalmente in carrozzeria, vista la sua ottima adesione sui metalli.
I casi in cui si usa questo stucco sono quelli in cui dobbiamo fare delle ricostruzioni di punti a rischio, come gli spigoli che hanno subito degli urti e si sono sbrecciati; in tali occasioni si è soliti inserire due o più chiodi incrociati nell’avvallamento che si è venuto a creare, per fare aggrappare meglio lo stucco, creando una specie di armatura  (assicurandosi che i chiodi non sporgano dai piani dello spigolo).
Dopo la carteggiatura vi renderete conto che la stuccatura è dura e resistente; come nel caso precedente, anche questo è uno stucco che ha una base e un catalizzatore; non ho mai sentito nessuno che si sia dedicato a colorare questo prodotto, visto che è utilizzato per interventi su parti di legno che saranno poi laccate.


Una categoria a parte è rappresentata dagli stucchi a base di cera e colorati in varie tonalità per stuccare i vari legni; l’uso che si fa di questi stucchi è duplice: quello più conosciuto è legato alla stuccatura dei forellini lasciati dai tarli nei mobili antichi trattati superficialmente solo con oli, cere o gommalacca, oppure ammaccature o sbrecciature che si sono verificate in qualunque mobile e che si vuole riparare con poca spesa (accontentandosi però del risultato).
L’altro uso che si fa di questi stucchi è quando si manda il materiale in verniciatura e, mentre si applica il fondo trasparente su un pezzo il legno che deve rimanere naturale, ci si accorge che ci sono delle fessure o dei forellini che non possono essere riempiti dal fondo.
A questo punto si aspetta che il fondo sia asciutto e si applica un po’ di stucco a cera del colore giusto con una spatolina rigida (a volte basta anche un cacciavite o uno scalpello), in seguito si carteggia il pezzo e si passa alla verniciatura e il ritocco non si nota più.
Nota importante: questi stucchi non si possono applicare direttamente al legno grezzo perché, essendo cerosi, formerebbero degli aloni di unto attorno al legno impregnandolo; inoltre il fondo non aderisce a questi prodotti, mentre la vernice non ha nessun problema.
Per quanto esistano tante varianti di colore di questi stucchi, non è pensabile che riusciate ad intervenire sui mobili semplicemente con i prodotti base; capiteranno sicuramente delle occasioni in cui la tonalità del legno su cui dovete applicare lo stucco sia a metà fra due stick di colore in sequenza.
A questo punto vi serve dello stucco che non avete, ma che si può ottenere mescolando due piccoli pezzi degli stick che possedete; poiché sono a basa cerosa, si sciolgono a temperature abbastanza basse. A me è capitato un caso del genere ed ho risolto il problema prendendo un tappo a corona di una bottiglietta di birra e, dopo aver tolto la parte interna in plastica, l’ho preso con un paio di pinze tenendolo rivolto verso l’alto, ho messo due pezzetti di due colori diversi e l’ho scaldato con la fiamma di un accendino.
Facendo intervenire un’altra persona, che amalgamava i due pezzetti con un chiodo (eravamo in cantiere), abbiamo ottenuto la gradazione voluta ed siamo riusciti a fare una stuccatura perfetta nel mobile che era stato scheggiato durante il montaggio.