Riprendendo il
discorso della ferramenta per la base da cucina, ci rimane da discutere
l’utilizzo dei piedini. In effetti questo mobile viene posizionato alzato da
terra di alcuni centimetri e questo è necessario per far passare al di sotto i
tubi della lavastoviglie (o lavatrice) ed eventuali tubi del gas.
Questi piedini devono
essere registrabili, in modo da permettere il perfetto livellamento del mobile
(ve lo immaginate se la base che porta il piano di cottura fosse fuori livello
e vi trovaste con l’olio dentro la padella per friggere tutto da una parte?);
questa operazione viene effettuata a composizione ultimata, quando tutte le
basi e le colonne sono vincolate tra loro.
I piedini possono
essere nascosti dietro uno zoccolo (in materiale legnoso o in plastica) oppure
a vista; cominciamo con i primi: ci sono ovviamente vari modelli perché le case
costruttrici sono diverse ed ognuna ha la propria produzione, però possiamo
sostanzialmente classificarli come piedini in plastica o in metallo.
Quelli in plastica
sono spesso, ma non sempre, costituiti da tre parti: il gambo centrale
filettato in basso, il registro filettato che sta a contatto con il pavimento e
la flangia di fissaggio che va fissata al mobile.
Quelli metallici di
solito hanno il gambo filettato in basso ma hanno la flangia superiore già
saldata; il registro è comunque sempre in plastica. Nella foto precedente si
vedono le due soluzioni.
Per il fissaggio del
piedino al mobile esistono due soluzioni: quella con vite passante, che prevede
la foratura del fondo del mobile per permettere il passaggio della vite di
bloccaggio del piedino, completata da un cappellotto di plastica colorata;
questa è la soluzione più robusta e che impedisce ai piedini di staccarsi dal
mobile in caso di urto violento, però è anche quella meno bella perché, aprendo
lo sportello, si vedono i quattro cappellotti che coprono le rispettive viti.
Per gli amanti
dell’estetica esiste una soluzione alternativa: le flange dei due tipi di
piedini possono essere fissate sotto al mobile usando delle viti mordenti (che
quindi non passano all’interno del mobile) e che bloccano le flange passando
attraverso i fori che le aziende preparano a questo scopo, come si vede dalla
foto.
Le altezze più usate
per questi piedini sono tre: 10, 12, 15 cm. e su questi va fissato uno zoccolo
di pari altezza, utilizzando dei ganci metallici a molla come quello
fotografato precedentemente (se lo zoccolo è in materiale legnoso), oppure con
degli elementi elastici a forchetta, in plastica, che hanno una testina che
scorre dentro un’apposita scanalatura longitudinale, se si usano degli zoccoli
in plastica.
Nella foto precedente
si vedono altri due piedini, oltre a quelli mostrati anche prima, con sistemi
di fissaggio diversi e di forma differente.
Esistono però anche
persone che preferiscono non avere lo zoccolo sotto al mobile, per poter pulire
frequentemente il pavimento sotto le basi (operazione scomoda da fare se esiste
uno zoccolo); oppure ci sono coloro che preferiscono una soluzione estetica
diversa e vogliono vedere solo i piedini.
Per tutte queste
persone ci sono sul mercato tanti piedini di materiali e forme diverse, che
vengono trattati in maniera opportuna per accontentare tutti i gusti, come si
vede nella foto seguente in cui ne mostro qualcuno.
Anche in questo caso i
sistemi di fissaggio sono come i precedenti e c’è soltanto l’imbarazzo della
scelta.