venerdì 22 giugno 2018

LA PIROGRAFIA (prima parte)




La pirografia è una disciplina che utilizza il calore per marcare dei tratti di qualunque forma su vari materiali: legno, cuoio o sughero; lo strumento che si usa, il pirografo, assomiglia molto ad un saldatore per stagno e funziona in maniera molto simile, nel senso che utilizza la corrente elettrica per creare sulla punta un riscaldamento che crea delle bruciature sul materiale su cui si sta lavorando.


Nel pirografo si utilizzano varie punte, costituite generalmente da fili di nichel-cromo curvati in vari modi, per ottenere diversi tipi di bruciature con risultati estetici differenti. 


Al contrario di un disegno effettuato con una matita o con un altro strumento da disegno, la bruciatura che il pirografo produce risulta permanente ed indelebile; una volta completato il disegno (se è fatto su un materiale legnoso), lo si può proteggere dallo sporco trattandolo con una vernice trasparente, che inoltre esalta i tratti del pirografo. 


In funzione della punta che si monta e della pressione che si esercita, si possono ottenere segni più leggeri e sottili, oppure più profondi e quindi più marcati e più spessi.


Naturalmente, se non si è dei veri artisti, prima di intervenire con il pirografo ci si deve aiutare con un disegno a matita tracciato sul supporto, oppure ricalcando una figura con l’interposizione di un foglio di carta carbone; in caso di disegni verticali particolarmente grandi si può ricorrere all’uso di un episcopio o di un proiettore che mette a fuoco un’immagine su una parete.
Comunque l’importante è poter disporre di una traccia da seguire per poter eseguire col pirografo le linee fondamentali del disegno che si vuole ottenere e successivamente si esegue l’eventuale arricchimento di ombre o sfumature. 


Se vogliamo utilizzare il pirografo sul legno, poiché le bruciature che vengono prodotte risultano di colore marrone scuro, è ovvio che conviene scegliere dei tipi di legno che abbiano una tonalità contrastante, quindi piuttosto chiara. I materiali legnosi più usati sono i compensati ed i multistrati, prevalentemente di pioppo, di abete o di betulla; questo è dovuto, oltre alla loro facile reperibilità, al fatto che sono già piani e questo significa che ci si può disegnare sopra come su un foglio di carta.


Rispetto ad un disegno fatto con la matita, che si può cancellare con una gomma se si è fatto un errore, con la pirografia bisogna asportare il segno usando una carta vetrata fine; fra l’altro una carteggiatura con carta fine è utile prima di cominciare ogni lavoro per ottenere un pannello perfettamente liscio. 


Poiché mi interessava approfondire l’argomento e vedere dal vivo i risultati che mi era capitato di osservare solo in fotografia, sono andato a trovare un esperto di questa tecnica: Maurizio Lava, titolare di “La Bottega delle idee” di Panico, vicino a Sasso Marconi in provincia di Bologna.
Lui ha fatto del suo iniziale hobby un lavoro che effettua da alcuni anni per privati ma anche per aziende, visto che può emettere fattura per le opere che esegue, di cui avete avuto qualche esempio nel corso di questo articolo.
Per chi volesse contattarlo il suo indirizzo di posta elettronica è: zizio1818@me.com in alternativa è disponibile al numero: 393 8045197.